L’anima

Un attico sito in una palazzina di recente costruzione appena fuori dal centro storico della città di Imola è stato allestito internamente per ospitare lo studio di un giovane professionista imolese.

Il lungo corridoio di distribuzione che collega l’open space all’ingresso con la sala riunioni, immettendo lungo il percorso agli uffici privati, diventa l’anima del progetto. La sua articolazione, originata dai volumi che lo delimitano, dal trattamento materico e dai segni dettati dall’illuminazione lo rendono la chiave di lettura delle funzioni svolte negli spazi di lavoro.

Divisione degli spazi

All’ingresso il corridoio è un tutt’uno con l’open space in cui si trova la segreteria e il ricevimento del pubblico, poi si restringe per diventare elemento di distribuzione agli uffici privati del titolare da un lato e dei suoi collaboratori dall’altro. Tre identici volumi bianchi marcati dalla luce bassa immettono agli uffici dei collaboratori posti tutti sul lato sinistro, mentre sul fronte opposto, dopo un primo tratto stretto lo spazio bianco e luminoso si dilata verso un imbotte completamente rivestito di lamiera nera che conduce allo studio del titolare.

Soffitto luminoso

A soffitto il senso della direzione del percorso è marcata da un lungo canale luminoso, che culmina nella sala riunioni dopo aver attraversato tutto l’ufficio attestandosi contro la lamiera della libreria che fa da sfondo alla visuale del corridoio.

Materiali forti

L’ufficio del titolare, concepito come un ambiente di lavoro accogliente e rilassante, si affaccia, grazie ad una parete completamente vetrata, sul giardino pensile creato con una pavimentazione in legno di Ipè e grandi vasche in cemento lisciato.

All’immagine complessiva dello studio ha contribuito la scelta di materiali forti quali il cemento con cui è stata realizzata la pavimentazione e la lamiera di ferro che caratterizza il grande imbotte centrale ed alcuni arredi fissi. Gli ambienti sono stati completati con la scelta di pezzi storici di design razionalista.